Cos'è?
Nel cuore del centro storico di Deliceto, tra le antiche pietre della Chiesa seicentesca di Sant’Anna e dei Morti, prende vita il Museo Ecclesiastico, ospitato oggi negli ambienti dell’ex oratorio. Questo scrigno di arte sacra e tradizione spirituale trova dimora in un edificio consacrato nel 1685, emblema dell’eleganza barocca pugliese.
La chiesa, a navata unica, culmina in un’abside affiancata dalla sagrestia e dal vecchio oratorio, oggi spazio museale. Lungo la parete sinistra dell’edificio, i visitatori possono ammirare una collezione di statue lignee di grande pregio storico e devozionale: San Giuseppe, San Luigi Gonzaga, San Gerardo Maiella, Santa Fausta e San Vincenzo martire. Ogni figura custodisce secoli di fede popolare e arte scultorea.
Sopra l’ingresso della sagrestia domina una maestosa tela del 1685, firmata dal pittore molisano Benedetto Brunetti di Oratino, raffigurante un “Cristo in Gloria” immerso in un’atmosfera luminosa e solenne. L’opera, di grande impatto visivo, rappresenta uno dei capolavori pittorici più significativi dell’intero complesso.
Sulla parete destra, il percorso continua con altre testimonianze di intensa spiritualità: le statue dell’Immacolata Concezione e della Madonna Addolorata, accanto al dipinto contemporaneo “…se il chicco del grano non muore…” (2003), realizzato dall’artista tedesca Marina Haas. Di particolare suggestione anche il Cristo morto scolpito in legno da Giuseppe Di Francesco, artigiano di Deliceto, datato 2001, e una copia della celebre Madonna della Madia, arricchita da una cornice dorata, che rievoca il celebre originale bizantino custodito a Monopoli.
Al centro dell’altare maggiore si erge la statua lignea di Sant’Anna, risalente al XVIII secolo, simbolo della devozione locale e fulcro spirituale della chiesa.
In anni recenti, l’atmosfera sacra dell’edificio è stata ulteriormente impreziosita da splendide vetrate istoriate, realizzate con maestria dai Fratelli Grassi di Milano e dall’artista Giuseppe Zaccheria di Foggia, che filtrano la luce naturale trasformandola in colore e racconto.